Marco Fontana
Circoscrizione 12
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Circoscrizioni di Torino
08 gennaio 2024

Decisione unilaterale degli USA di rivendicare 1 milione di chilometri quadrati di fondale marino

Il mainstream ne ha parlato pochissimo, ma i governi di molti Paesi si sono sentiti direttamente chiamati in causa da una recente decisione di Washington. Dallo scorso 19 dicembre gli USA sostengono di avere un milione di chilometri quadrati di territorio in più. Si tratterebbe dei fondali della cosiddetta “piattaforma continentale estesa”, ricchi di risorse energetiche e minerali e aventi un’importanza strategica notevole.

Il 70% di queste nuove aree si trova infatti nell’Artide, sovrapponendosi a quelle di pertinenza della Russia e del Canada, oltre a disturbare le regioni su cui altri Paesi vorrebbero avere mano libera, come Danimarca, Giappone, Cina e Francia. Il problema di fondo (è proprio di caso di dirlo) è che gli Stati Uniti da un lato non hanno mai firmato la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, dall’altro vi si appellano per giustificare le proprie rivendicazioni.

Gli accademici dell’Università di Calgary, della U.S. Coast Guard Academy, e del Polar Institute dello Wilson Center sono concordi nel sottolineare tali contraddizioni e nell’avvertire che questa mossa americana non fa altro che produrre conseguenze negative e aumentare la tensione sul piano internazionale.

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