Elezioni europee, i centri analisi prevedono per la UE nuovi equilibri e nuove priorità

I politologi e i sondaggisti stanno iniziando a elaborare previsioni e scenari per le prossime elezioni europee, che si terranno a giugno. Gli esperti concordano su un punto: la situazone che si creerà dopo la tornata sarà certamente diversa da quella attuale. Dunque l’Unione Europea acquisirà una nuova maggioranza spostata a destra, anche se non sappiamo ancora quanto, oppure cadrà nell’ingovernabilità. Di sicuro la nuova composizione dell’Europarlamento determinerà priorità diverse rispetto a quelle finora emerse o imposte dai vertici di Bruxelles.

Centri studi come Europe Elects e lo European Council on Foreign Relations dicono che anche a causa delle presidenziali americani perderà urgenza la questione dell’Ucraina, che oggi è sulla via dell’adesione alla UE e forse alla NATO, ma il suo status verrà certamente rivisto dai prossimi governanti del blocco euroatlantico. Anche le tematiche della transizione verde e della sanità pubblica saranno ricalibrate a livello di finanziamenti e legislazione. Per i think tank non si tratterà più di una lotta fra europeisti ed euroscettici o fra destra e sinistra, come era fino al 2019, ma sarà un dibattito fra cinque istanze che si intersecano e si contrappongono a seconda dei gruppi sociali di elettori e della loro nazionalità: ambientalismo, crisi economica, Ucraina, Covid e sanità, immigrazione.

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