Marco Fontana
Circoscrizione 5
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
30 agosto 2011

Il centrodestra in Comune deve crescere, stop ai consiglieri monotematici

Quella di oggi vuole essere una critica, non lo nascondo. Una critica costruttiva si intenda, ma che non fa sconti neppure nei confronti dei miei amici di partito. Anche questa mattina ho letto dell'ennesima interrogazione populista proveniente da un esponente del gruppo consiliare azzurro di Torino. In questo caso ad essere presa di mira è stata la scelta del Comune di concedere la parte coperta del nuovo Parco Dora per la festa conclusiva del Ramadan.

Ora, da cattolico liberale, preferirei certamente che il nuovo parco realizzato a cavallo delle Circoscrizioni 4 e 5 in occasione dei 150anni di Unità d'Italia venga occupato con altre attività, ma certamente non ritengo che sia politicamente responsabile condannare un'amministrazione per aver in ultima analisi meramente garantito la libertà di culto. Quale alternativa si poneva all'amministrazione cittadina? Forse spingere gli islamici torinesi a festeggiare in clandestinità oppure costringendoli ad occupare abusivamente uno spazio? L'interrogazione in oggetto non ha alcun senso logico, perchè ad essa non segue una proposta da parte del Pdl per un modello alternativo di società. Il centrodestra a Torino non ha margini di crescita sul fronte moderato fino a quando non abbondanerà la facile spinta populista all'intolleranza che negli ultimi anni ha caratterizzato le sue parole.

Oggi a finire sotto la lente d'ingrandimento è stato il Ramadan, ieri i centri sociali, l'altro ieri i rom. E questo liet motive si ripete sin dall'inizio del mandato: una tendenza fortemente dannosa perchè monotematica di fronte a cittadini che tirano a campare. Una tendenza peraltro che non riempie loro lo stomaco.

Il centrodestra a Torino deve crescere sia in termini di temi all'ordine del giorno sia di azioni propositive capaci di creare un'alternativa credibile al centrosinistra. Non è un caso che rispetto alle passate elezioni dove Forza Italia raccolse il 15% e An il 9% circa oggi il Pdl crolli ad appena il 18,3%. Non parliamo dei tempi d'oro quando solo il partito berlusconiano raccoglieva il 32,5% in città. Il Pdl se vuole svoltare deve imparare a parlare nuovamente con l'elettorato moderato, sintonizzandosi sulla sua stessa lunghezza d'onda. I moderati oggi sono coloro che più di altri hanno subito gli effetti della crisi finanziaria e della caduta dei valori della società italiana. Su questi temi è importante inziare a confrontarsi, mettendo in secondo piano (senza abbandonarlo N.d.R.) per un po' di tempo il tema della sicurezza con il quale i dati lo dimostrano non si vincono le elezioni, anzi.

di Marco Fontana

 

Commenti
Non ci sono commenti a questo post